Aereo russo precipitato nel Sinai, satelliti americani avrebbero notato lampo di calore

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Lampo di calore emergerebbe su alcuni satelliti USA, pista attentato sempre più accreditata nelle indagini sull’aereo russo caduto in Egitto

Sembra prendere piede la pista dell’attentato terroristico come causa della caduta dell’aereo della Metrojet, la quale è avvenuta come si ricorderà lo scorso sabato 31 ottobre 2015 nel Sinai, in Egitto.

L’aereo, dopo 23 minuti dal decollo da Sharm El Sheik, ha fatto perdere le sua tracce dai radar; il velivolo era diretto a San Pietroburgo e dunque la stragrande maggioranza dei 224 soggetti presenti a bordo era russa, tanto che il presidente Vladimir Putin ha decretato il lutto nazionale. Sul posto continuano le indagini; come già detto nelle scorse ore, esperti ed autorità russe, accompagnate da quelle egiziane, stanno minuziosamente osservando ogni singolo dettaglio di ciò che rimane dell’aereo della MetroJet. Proprio da queste indagini, come detto sempre nelle scorse ore, è emerso come quasi sicuramente il velivolo si è disintegrato in volo e la carlinga era già spezzata prima dell’impatto al suolo; ma oggi la novità più importante riguarda quanto visto dai satelliti americani: dal Pentagono fanno sapere che, analizzando un frame di un’immagine di un satellite USA che stava osservando la zona dell’incidente, emergerebbe (il condizionale comunque è d’obbligo perchè ancora non risulta essere stata mostrata al pubblico la sequenza di queste immagini) un lampo di calore in corrispondenza di dove stava volando l’aereo Sharm – San Pietroburgo.

Tutte le piste portano allora verso l’ipotesi di attentato, scartata nelle prime ore dopo l’incidente sia dalle autorità egiziane che russe; le indagini proseguono e molto dipenderà anche da quanto udito dalle scatole nere, rimaste in buono stato e recuperate subito dopo l’impatto.