Raid USA in Libia sul campo di addestramento ISIS

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A pair of US Navy (USN) F-14 Tomcats, Fighter Squadron 211 (VF-211), Naval Air Station (NAS) Oceana, Virginia (VA), soar over central Iraq in support of Operation IRAQI FREEDOM. The F-14s are armed with AIM-9 Sidewinder missiles.

Raid contro l’ISIS, made in Usa e autorizzato ieri alle 3 e 30 del mattino dal presidente statunitense Barack Obama. Ad essere colpiti dalle bombe coloro che si trovavano in una postazione non distante da Sabratha, circa 80 km a occidente di Tripoli, dove si nasconde (o almeno così si crede) il capo operativo dell’IS Chouchane. Le bombe americane sulla Libia hanno colpito un campo di addestramento per jihadisti dove si sarebbe nascosto anche uno dei più ricercati tagliagole dello Stato Islamico.

Il bilancio dei bombardamenti, almeno quello approssimativo, è di 41 morti. Secondo l’intelligence statunitense, fra di essi vi è anche Chouchane, accusato di essere l’organizzatore degli attentati del Museo dei Bardo e della strage di turisti avvenuta sulla spiaggia di Sousse a giugno, dove ben 38 persone inermi trovarono la morte per mano dei terroristi armati di kalashnikov.

L’Italia è stata avvertita del raid statunitense ma non ha partecipato. Da Washington le voci parlano chiare: le operazioni non si fermeranno. Il bombardamento del campo di addestramento per jihadisti è solamente uno dei primi passi per demolire concretamente il terrorismo che si sta pericolosamente appropriando di un territorio strategico come quello della Libia, proprio di fronte alle coste italiane.