Scott Weiland: report polizia su ultime ore di vita e lettera della ex moglie

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Scott Weiland report polizia su ultime ore di vita e lettera della ex moglie
Morte Scott Weiland ulteriori dettagli della polizia sugli ultimi attimi di vita e le critiche alla ex moglie.

Morte Scott Weiland ulteriori dettagli della polizia sugli ultimi attimi di vita e le critiche alla ex moglie.

Ulteriori dettagli sulla morte di Scott Weiland, il frontman degli Stone Temple Pilots, scomparso la sera di giovedì 3 dicembre 2015, per mix di droghe. Gli agenti della polizia di Bloomington, in un report ufficiale ha dato ricostruzione delle ultime ore di vita di Scott Weiland. Il cantante, come detto sopra, è stato trovato senza vita la notte del 3 dicembre scorso, all’interno del suo tour bus, mentre si trovava in Mississipi per una serie di concerti.

Stando il report della polizia Scott Weilnad sarebbe morto per un mix di droghe. All’interno del bus sono stati ritrovati pacchetti di cocaina , farmaci e psicofarmaci, come Lunesta e Dalmane, il narcotico Buprenex.
Secondo il report della polizia di Bloomington, Scott Weiland sarebbe già morto all’ora del ritrovamento da parte di un amico del musicista, che visto il corpo esanime del cantante ha subito allertato i soccorsi. L’ora del decesso di Scott Weiland è segnata alle ore 20,37.

Intanto, non si accennano a placarsi le critiche per la lettera che l’ex moglie di Scott Weiland, l’ex modella Mary Forsberg Weiland, ha scritto, a nome suo e dei suo figli, dopo pochi giorni dalla morte.
La ex moglie, attraverso Rolling Stone Usa ha pubblicato nella quale si usano toni forti e crudi: “Il 3 dicembre 2015 non è il giorno in cui è morto Scott Weiland. È il giorno ufficiale in cui il pubblico lo piangerà, ed è stato l’ultimo giorno in cui è stato messo davanti a un microfono per i benefici economici o il divertimento di altri. Il fiume di condoglianze e preghiere offerte ai nostri figli, Noah e Lucy, è stato travolgente, apprezzato e anche di conforto. Ma la verità è, come per molti altri bambini, che loro hanno perso il loro papà anni fa”.

La moglie di Scott Weiland continua: “In realtà, ciò di cui non volete rendervi conto è che si trattava di un paranoico che non era in grado di ricordare le sue canzoni e che è stato fotografato con i suoi figli pochissime volte in 15 anni di paternità. Ho sempre voluto condividere più di quanto gli altri fossero disposti ad ascoltare. Quando ho scritto un libro, anni fa, ho sofferto a glissare su questo dolore e su questi sacrifici, ma l’ho fatto perché pensavo fosse la cosa migliore per Noah e Lucy. Sapevo che un giorno avrebbero visto e provato tutto ciò da cui avevo cercato di proteggerli, e che sarebbero stati così coraggiosi da dire: Quel disastro è stato nostro padre. Lo abbiamo amato, ma un profondo mix di amore e delusione ha caratterizzato la maggior parte del nostro rapporto con lui”.