Matteo Renzi attacca i sindacati: zero polemiche. I dipendenti fannulloni vanno licenziati

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Matteo Renzi attacca i sindacati zero polemiche. I dipendenti fannulloni vanno licenziati
I sindacati attaccati dal premier Matteo Renzi, che si scaglia contro i dipendenti della pubblica amministrazione.

I sindacati attaccati dal premier Matteo Renzi, che si scaglia contro i dipendenti della pubblica amministrazione.

Duro attacco di Matteo Renzi verso i dipendenti che sono svogliati e disonesti. Il Presidente del Consiglio ha rilasciato dure dichiarazioni durante un intervento al Tg5 contro i dipendenti della pubblica amministrazione. Matteo Renzi ha dichiarato ai microfoni del Tg: “Chi va, finge, timbra e scappa deve essere sanzionato. Perché i dipendenti pubblici che fanno così distruggono la credibilità della Pubblica amministrazione Non li chiamerei fannulloni ma truffatori – ha aggiunto Matteo Renzi – quelli che vanno timbrano e poi scappano. Abbiamo visto cose pazzesche, come a Sanremo dove c’era chi timbrava in mutande e anche in queste ore si vedono queste immagini. Stanno distruggendo la credibilità della stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici che lavorano bene”.

Dunque, linea durissima per Matteo Renzi che, nell’intervento continua: “Chi viene sorpreso a timbrare il cartellino e andare via deve essere licenziato in 48 ore”. Tolleranza zero per tutti quei dipendenti che timbrano il cartellino e poi abbandonano il luogo di lavoro; stesso provvedimento per chi si finge malato o con disabilità. Il governo ha dichiarato che ci sarà un consiglio dei ministri proprio per varare la proposta di norma per il licenziamento delle 48 ore, dato che la situazione, purtroppo, in Italia si ripete sempre più spesso.

I sindacati, però, hanno iniziato a farsi sentire per quanto riguarda questo possibile provvedimento e Matteo Renzi ha risposto: “In un momento nel quale in tutto il mondo vediamo situazioni di tensione e scenari di guerra, vi rendete conto se può essere normale fare delle polemiche assurde sul niente? L’Italia ha bisogno di tornare a essere quel che è sempre stata per secoli: un punto di riferimento. Alzate la testa e guardate questo teatro: questa è l’Italia”.