Per sbloccare l’iPhone l’FBI utilizza il Nand Mirroring

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Dopo giorni di incertezza e di attesa, adesso ci è finalmente dato sapere quale sarà la tecnica che l’FBI utilizzerà per sbloccare l’iPhone dell’attentatore di San Bernardino senza l’aiuto della Apple. Si chiama Nand Mirroring, ed è un processo difficile e complesso, a tal punto che si presume sia stato un hacker (o più hacker) assai esperti a proporlo all’FBI. Ma come funziona la tecnica del Nand Mirroring?

Innanzitutto i tecnici aprono l’iPhone. Devono quindi dissaldare un chip partendo dalla scheda madre dello smarthpone. Una volta dissaldato il chip devono copiarlo, produrne uno esattamente identico, proprio come si farebbe copiando un CD, ma utilizzando un supporto apposito. Dopo averlo fatto, possono quindi inserire la copia e tentare per ogni chip di indovinare il pin (che può essere di quattro o di sei cifre). Dopo 10 tentativi sbagliati, l’iPhone si blocca.

Ogni volta che si inserisce il chip, è necessario riavviare l’iPhone. E per indovinare la password, ci potrebbe volere tempo: un pin a quattro cifre, per essere indovinato richiede migliaia di tentativi, quello a sei cifre almeno 100mila tentativi. E quindi il procedimento potrebbe risultare più lento e complesso del previsto. Ora non resta che vedere se il nand mirroring porterà ai risultati sperati, come l’FBI ardentemente crede, oppure se si dovrà gettare la spugna una volta per tutte.