Taylor Swift, dopo aver rimosso i suoi album da Spotify, in disaccordo con la politica dello streaming gratuito della piattaforma, non renderà disponibile su Apple Music neanche il suo ultimo album, 1989.
Il modello di business non sembra infatti andare d’accordo con le case discografiche indie. Pare che l’album non sia stato pianificato per lo streaming su qualsiasi piattaforma. A differenza di Spotify, il catalogo della cantante dovrebbe fare la sua regolare apparizione sulla piattaforma della mela morsicata in versione “normale” (paghi e scarichi, non in Apple Music quindi), anche se la conferma non arriverà fino al prossimo 30 giugno, quando Apple Music verrà lanciato in oltre 100 paesi mondiali.
Nonostante le ritrosie dell’industrie gli utenti affermano: lo streaming è il futuro, far retromarcia ormai è impossibile. Durante la scorsa WWDC, il servizio è stato presentato dalla società, e a partire dal 20 giugno offrirà l’ascolto on demand, una radio 24 ore su 24 ed un social network per gli artisti. Il servizio costerà 9.99 dollari al mese per il singolo account, mentre 14.99 per le famiglie fino a un massimo di 6 utenti.