E’ stato firmato il decreto che prevede la retribuzione del giorno lavorativo anche ai donatori che non risultano idonei per la donazione di sangue.
Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin ha firmato il decreto che prevede il pagamento ai lavoratori che si recano nei centri trasfusionali, e che non risultano idonei alla donazione, della intera giornata lavorativa.
Il nuovo decreto prevede la retribuzione della giornata lavorativa e i relativi contributi cosiddetti figurativi che non saranno versati dall’azienda o dal datore di lavoro ma dall’Inps direttamente. Sono in progetto di essere stanziati per la donazione volontaria di sangue ben 406mila euro l’anno.
Per usufruire della retribuzione ordinaria della giornata lavorativa tutti i donatori di sangue, non risultati idonei, dovranno presentare presso la propria azienda lavorativa di appartenenza il certificato rilasciato dal medico del reparto di trasfusioni, che certificherà la mancata idoneità alla donazione del volontario.
Purtroppo, ancora oggi la donazione di sangue non è seguita da tutti, ma c’è un gran bisogno. In Italia, secondo le ultime stime, c’è bisogno di 40 unità di sangue ogni 1000 persone. Quindi la sensibilizzazione nelle scuole e nei luoghi lavorativi è fondamentale per creare le condizione idonee per affrontare l’emergenza sangue, che sempre più spesso è diffusa negli ospedali.