Un errore che ha compromesso la possibilità di giungere a risposte significative, e molto probabilmente un errore irrimediabile. Il Bureau dell’iPhone che era incaricato di forzare lo smartphone dell’assassino della strage di San Bernardino, Tashfeen Malik, che il 2 dicembre 2015 assieme alla moglie uccise 14 persone in un centro per disabili, ha commesso un errore irrimediabile che ha tolto ogni possibilità di raggiungere le informazioni presenti sul telefonino. Il risultato è che ora non si potranno conoscere i messaggi di Malik, che potrebbero essere importanti per comprendere le reti del terrorismo, se avesse complici e via dicendo.
Hanno agito con un eccesso di impulsività, e al posto di riuscire a cambiare la password di iCloud per poter raggiungere i dati dell’attentatore, hanno bloccato definitivamente ogni accesso ai dati dello smartphone. Con un po’ più di attenzione, sarebbe stato possibile ad esempio portare lo smartphone nelle vicinanze dell’abitazione dell’assassino per poter “sbloccare automaticamente” il telefono.
E così, la possibilità di ottenere le password dell’attentatore di San Bernardino, i suoi dati sensibili ed i suoi messaggi svaniscono definitivamente. A causa dei troppi tentativi di accedere al sistema, infatti, il telefonino si è definitivamente bloccato. La situazione, già controversa a causa dell’iniziale rifiuto dei tecnici Apple di collaborare per sbloccare lo smartphone, sembra peggiorare.