Orso d’Oro a Rosi per “Fuocoammare”: “Date l’Oscar agli abitanti di Lampedusa”

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Un prestigioso riconoscimento cinematografico all’Italia: l’Orso d’Oro va a Gianfranco Rosi, regista italiano, per il suo film “Fuocoammare”. Lo ha stabilito la giuria del Festival di Berlino, ormai giunto alla sua 66esima edizione. Il film di Rosi trattava un tema delicato e più che mai attuale: quello della migrazione, nel suo aspetto più tragico. La storia della trama tratta di un ragazzino di Lampedusa, che vede giorno dopo giorno il dramma dei migranti, la salvezza e la morte, scontrarsi sulle rive della sua Isola.

Il tema è stato scelto da Rosi pe la sua attualità e la sua intensità. “Non è accettabile che la gente muoia in mare, per attraversare le frontiere” ha detto il regista ieri mentre commentava il premio ricevuto. Il pensiero di Rosi, come da lui stesso ricordato in sede di premiazione, va a tutte le persone che durante il viaggio della speranza verso l’Italia si sono perdute nel mare, ma anche alla popolazione di Lampedusa che da trent’anni apre il cuore accogliendo i disperati in arrivo.
Rosi, durante la premiazione, ha anche detto che si meriterebbero l’Oscar gli abitanti di Lesbo e di Lampedusa, da sempre in prima linea nell’aiutare concretamente le orde di disperati in arrivo sulle nostre coste.

L’Orso d’Oro è un grande successo e motivo di orgoglio per l’industria cinematografica italiana. Con “Fuocoammare” il premio va a un regista italiano dopo 4 anni; l’ultima opera premiata dal Festival tedesco era stata “Cesare deve morire” dei fratelli Taviani.